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domenica 10 agosto 2025
Ecco perché Dio non sempre impedisce il male

Pensiero del giorno
(Sant'Alfonso Maria de Liguori)
sabato 9 agosto 2025
Laura Bonaventura, da monaca rilassata a fervorosa
Laura Bonaventura era una nobilissima donzella romana dotata di rara bellezza, di straordinari talenti, di gran vivacità di spirito e affabilità di maniere. Si era ritirata nel celebre monastero di Torre di Specchi più per capriccio e bizzarria, che per spirito di vera vocazione, e viveva quindi in esso più da mondana che da monaca. Senza ritiratezza, senza divozione, senza osservanza delle regole, ella non pensava che a comparire, ed attirarsi le lodi pel suo spirito, per la sua avvenenza, e a menare una vita geniale e di bel tempo. Avendo determinato quelle monache di fare alcuni giorni di ritiro per meditare seriamente le massime eterne nei santi Esercizi Spirituali, Laura si pose in aperta contraddizione colle compagne, e protestò altamente, che ella non voleva saperne di tanti ritiri e meditazioni. Nascondetevi pure, diceva loro beffandole, rintanatevi nelle vostre celle; io non voglio tanti scrupoli, né tante malinconie: mi basta di esser monaca, non voglio farmi romita. A voi, tutte spirituali, lascio le contemplazioni e le estasi, io, terrena e mondana, mi rimango nelle mie solite occupazioni. Contuttociò, cominciati gli Esercizi, si sentì mossa quasi per forza da una voce interna ad assistere almeno alla prima meditazione che veniva proposta. Era la meditazione del fine dell'uomo. Ne provò un'impressione vivissima; e profondandosi sempre più in quella grande verità che siamo stati creati da Dio e posti qui in terra per servirlo, amarlo e farci salvi, che questa è l'unica cosa necessaria, e tutto il resto vanità, si recò subito ai piedi del Direttore, e gli disse poche ma risolute parole: - Padre, non bisogna più scherzare con Dio: io voglio ad ogni costo farmi santa, anzi gran santa e presto. Voleva più dire, ma fu impedita da un profluvio di lagrime. Fece poi una confessione generale di tutta la sua vita, e scrisse e pose ai piedi del Crocifisso un'intera donazione di sé stessa. Rinunziò a tutte le vanità, e con somma meraviglia ed edificazione delle compagne, intraprese davvero una vita ritirata, devota, umile, mortificata, penitente ed esemplare, che continuò santamente fino alla morte: lasciando un bell'esempio a tutti del come giovino i SS. Spirituali Esercizi, e di quanto sia proficuo il meditare sul fine dell'uomo.
venerdì 8 agosto 2025
Pio XII contro "un certo spirito di novità"
Pensiero del giorno
(Sant'Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa)
giovedì 7 agosto 2025
Nell'ora della morte chiese l'aiuto alla Vergine Maria
Non solo Maria SS. cerca che i suoi devoti non vadano nell'inferno ma abbrevia loro le pene del Purgatorio. Si legge nella vita di Suor Caterina di Sant'Agostino, che nel luogo ove dimorava questa Serva di Dio, abitava una donna di nome Maria, che dalla prima sua gioventù aveva menata una vita sregolatissima. L'età non la corresse, talmente che la gente del luogo stomacata de' suoi disordini, prese il partito di cacciarnela, e di rilegarla in una grotta, fuori del loro paese. E là, consumata da un male orribile, che faceva cadere a pezzi le sue carni, ella se ne morì poco dopo senza Sacramenti e priva di ogni umano aiuto. Una morte simile non sembrava meritare gli onori della sepoltura, perciò non altrimenti venne trattato il cadavere di quella donna, che col seppellirlo nei campi, come quello d'un cane. Suor Caterina aveva il pio costume di raccomandare in particolar modo a Dio le persone di sua conoscenza che passavano all'altra vita, ma essa non pensò punto alla vecchia peccatrice, credendola, giusta l'opinione di tutti, dannata. Erano già quattro anni che quella donna era morta, quando un giorno alla Serva di Dio apparve un'anima del purgatorio, e le tenne questo discorso: - Suor Caterina, che disgrazia è la mia? Tu preghi per tutti quelli che muoiono, e solo dell'anima mia poveretta, tu non vuoi mai avere compassione. - E chi sei tu? le domandò la Serva di Dio. - Io sono, rispose, un'anima del Purgatorio, sono quella povera Maria che morì nella grotta.- Come? Tu sei salva, - esclamò Caterina con sorpresa. - Sì, lo sono, ripigliò l'anima, per la bontà della S.S. Vergine: negli ultimi miei momenti, abbandonata da tutti, e vedendomi insozzata di colpe, mi rivolsi alla Madre di Dio, e dal fondo del cuor mio le dissi: Voi, o rifugio di tutti quelli che sono abbandonati, abbiate pietà di me; io sono abbandonata da tutti, voi siete l'unica mia speranza, venite in mio aiuto! Io non pregai invano. È all'intercessione di Maria che io sono debitrice d'avere sfuggito l'inferno, con un atto di contrizione perfetta. La Madonna mi ottenne anche la grazia che fosse abbreviato il mio patire; la divina giustizia facendomi soffrire in intensità quello che avrei dovuto soffrire in durata. Non mi occorrono che alcune Messe per essere liberata dal purgatorio: Fammele dir tu, e ti prometto che entrata che io sia in cielo, non cesserò di pregar Dio e la SS. Madre per te. Suor Caterina fece celebrare le Messe, e qualche tempo dopo quell'anima benedetta splendente apparve di nuovo e, manifestandole la sua riconoscenza, le disse: - Il cielo mi è aperto finalmente. Io vado a celebrarvi le misericordie del mio Dio e della sua divina Madre Maria, e sii sicura che non mi dimenticherò mai di te.
Pensiero del giorno
mercoledì 6 agosto 2025
Canale Telegram "Cordialiter"
informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.
Sursum corda!
Consumare i dogmi significa distruggere l'unità della Chiesa
Pensiero del giorno
(Sant'Alfonso Maria de Liguori)
martedì 5 agosto 2025
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La fanciulla che offriva alla Madonna i fiori campestri
Impieghiamo bene il nostro tempo se vogliamo assicurarci una beata eternità. Una fanciulla di 12 anni piamente educata nella devozione alla Madonna, andava ogni dì ad una Cappelletta a porre sul capo ad un'immagine di Maria una ghirlanda di fiori campestri. Quando la stagione non ne dava, suppliva intrecciando degli arbusti verdeggianti; fatta la sua offerta, e recitata devotamente la sua preghiera a piedi di quella sacra immagine, si recava giuliva ai campi ad attendere ai suoi lavori. In due anni non mancò mai a sì pia pratica, mercé gli stimoli e le lodi della buona madre, che spesso le parlava della Beata Vergine. Avvenne che nel maggio del 1835 la fanciulla ammalò. Pianse per dispiacere di non potere, secondo il solito, rinnovare la sua ghirlanda a Maria; ma riflettendo che il Rosario è una corona spirituale che si offre alla Madonna, lo recitò con fervore, e poi pregò la madre che volesse andar a vedere se la corona di rose da lei deposta l'ultima volta in capo all'immagine fosse già appassita. La madre trovò i fiori ancor freschi e belli, la figlioletta tripudiò di gioia. Intanto la malattia peggiora, si fa mortale, e non lascia più speranza di guarigione. La fanciulla doveva fare in breve la sua prima Comunione, e, non meno istruita che pia vi si apparecchiava con particolar fervore. Ma Iddio prima del tempo stabilito volle ammetterla al divino banchetto. L'ultimo giorno di quel mese dedicato alla Regina degli Angeli ricevette la santa Comunione con una pietà e fervore tutto straordinario, e poi, questo nuovo angioletto se ne volò al cielo. Poco prima di morire brillò tutto ad un tratto di gioia, e mandò un grido di sorpresa. Un angelico sorriso fioriva sulle sue labbra scolorate, e i suoi belli occhi si volsero estatici ad un angolo della camera. La madre intenerita le domandò conto di tal novità; ed essa disse: È la Madonna, Ella medesima, che io vedo venuta dal cielo tutta raggiante di gloria, e circondata dagli angeli. Eccola, eccola! la vedete voi? Ha in capo l'ultima corona di rose che io le ho offerta. La pia madre cadde ginocchioni, gonfia gli occhi di pianto e in quell'istante stesso un'aureola luminosissima circondò la fronte della moribonda fanciulla, e una voce di paradiso disse queste parole: Tu, mia figlia, ben impiegavi il tuo tempo a coglier fiori per intrecciare ghirlande che presto appassivano, vieni a riceverne una in cielo che non appassirà giammai.
Pensiero del giorno
lunedì 4 agosto 2025
Quattro galeotti... ed un Prete!
(Brano tratto da “Abbasso i preti”, di Don Giuseppe Tomaselli)